La Corte dei conti fa le pulci al sistema d’accoglienza migranti

Il 16 marzo la Corte dei Conti con delibera n.3_2018 fa il punto sulla gestione del Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell’Asilo, riguardo alla “Prima Accoglienza”
(triennio 2013-2016).

Nella relazione viene fornita una preliminare descrizione delle diverse tipologie di centri di ricezione e di centri di trattenimento previste nell’ambito del sistema di “prima accoglienza” per stranieri in Italia, differenziandoli dall’ulteriore Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), che invece è costituito da una rete di centri di “seconda accoglienza”, destinata ai richiedenti e ai titolari di protezione internazionale.

In particolare il documento si concentra solo sulla gestione delle risorse destinate alla “prima accoglienza” degli immigrati richiedenti asilo e di quelli irregolari oggetto del provvedimento di rimpatrio.

Le criticità rilevate non sono poche ed è particolarmente interessante notare come all’interno della relazione venga evidenziato il seguente aspetto: “il ricorso alle strutture temporanee di prima accoglienza, che, nel 2015, sono risultate 2.332 sparse sul territorio, richiede una più pregnante verifica degli standard di ricezione, anche per una migliore gestione di possibili resistenze delle comunità locali“, che indica quindi una certa attenzione per le dinamiche sociali e di interazione.

La Corte dei Conti pone poi l’accento sui tempi di esame e di decisione dei ricorsi per la definizione delle richieste di protezione internazionale, che appaiono ancora troppo lunghi, e anche sull’incapacità da parte del Ministero di tracciare la presenza e gli spostamenti dei richiedenti asilo, anche da una struttura all’altra.

Un’analisi quindi approfondita e strutturata che merita una certa riflessione da parte di tutti i soggetti e le realtà coinvolte nell’accoglienza dei migranti sul territorio italiano.

È possibile leggere e scaricare il rapporto completo cliccando qui.

foto parmapress24.it